Monitoraggio ambientale

Secondo ESPO Environmental Report 2023 il 92% dei porti intervistati ha implementato un programma di monitoraggio ambientale; i tre indicatori più monitorati sono la qualità dell’acqua (82%), i rifiuti portuali (81%) e l’efficienza energetica (76%).

Il monitoraggio dei parametri ambientali consente ai porti di valutare l’efficacia delle loro pratiche di gestione ambientale, monitorare i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità, identificare le aree di miglioramento e di rilevare precocemente eventuali impatti ambientali negativi; ciò consente un intervento tempestivo, riducendo al minimo il rischio di danni significativi agli ecosistemi e alla salute pubblica.

La qualità dell’acqua mantiene la quinta posizione tra priorità per il settore portuale e rimane il principale parametro ambientale monitorato dai porti, con l’82% dei porti presi in esame. Poiché i porti sono situati su corpi idrici come fiumi, estuari e aree costiere, la qualità dell’acqua, intesa come l’insieme delle sue caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e radiologiche, è una priorità ambientale a causa del ruolo cruciale dei porti nel preservare gli ecosistemi marini e sostenere la vita acquatica.

Guardando alla tendenza, il monitoraggio della qualità dell’acqua è il parametro che è aumentato maggiormente negli ultimi dieci anni (+26%), seguito dalla qualità dell’aria (+18%) e dagli ecosistemi marini (+18%). Al contrario, il monitoraggio degli habitat terrestri è il parametro che ha registrato un aumento minore, appena il 5% circa dal 2013.

Infine, il monitoraggio dei rifiuti portuali è eseguito dall'81% dei porti. I porti generano vari tipi di rifiuti, inclusi rifiuti solidi, materiali pericolosi, rifiuti oleosi e acque reflue. Il monitoraggio dei rifiuti consente ai porti di rilevare la quantità e la composizione dei rifiuti generati, valutarne il potenziale impatto ambientale e implementare pratiche di gestione dei rifiuti adeguate a prevenire inquinamento e minimizzare l’impronta ecologica.